L’appuntamento, anzi i tre appuntamenti sono per domenica, 20 marzo, alle 11:00 – 17:00 – 19:00. Tre repliche che racconteranno a grandi e piccini la storia di Greg e Rowley, sul palco ci sarà la Compagnia teatrale La Ribalta con “Diario di una schiappa”, spettacolo scritto e diretto da Valentina Mustaro e liberamente tratto dal libro di Jeff Kinney.
La storia
Greg è, uno studente un po’ sfortunato che deve affrontare la scuola media con il suo migliore amico e compagno Rowley. I due cercano di passare il tempo in modo originale e divertente sfuggendo da bulli e andando in giro per il quartiere, ma molte sfide li attendono.
Lo spettacolo tratta del tema dell’amicizia, ma anche del rapporto con i genitori, con i fratelli, e soprattutto del delicato tema del bullismo.
“È uno spettacolo leggero, che si rivolge ad un pubblico di bambini e famiglie, scritto con l’intento di ironizzare su alcune problematiche adolescenziali – afferma l’autrice Mustaro – ma al tempo stesso di far riflettere sulle difficoltà che i ragazzi incontrano lungo il proprio percorso di crescita e autoaffermazione”.
In scena ci saranno: Dominique Barra, Antonio Carmando, Michele Cicchetti ed Elena Pagano.
Siamo sicuri che tutto quello che più desideriamo può essere scelto, comodamente, sfogliando un catalogo?
Anchele cose più importanti della vita possono essere preconfezionate e vendute a chi è disposto a pagare il prezzo imposto dall’offerente?
È da questi punti di domanda che partirà il prossimo fine settimana al Teatro La Ribalta di Salerno con Archivio Futuro che porterà in scena Il Catalogo di Angela Di Maso per la regia di Imma Pagano. La regista sarà anche in scena accompagnata da Kurush Giordano Zangaro e Peppe Carosella.
Il palco di via S. Calenda, 98 si illuminerà sabato (12 marzo) alle 21:00 e domenica (13 marzo) alle 19:00.
Per info e prenotazioni: 329 216 7636 – 089 9958245 – www.teatrolaribaltasalerno.it
Sinossi
Eric e Rose, marito e moglie, desiderano avere un bambino, ma Rose non può generare a causa di un feroce cancro che la costringe ad una isterectomia. La coppia affronta periodi difficili durante i quali più volte tentano la strada dell’adozione. La burocrazia e l’inaffidabilità degli Enti preposti contribuiscono ad una continua disillusione e, tramite esperienze di conoscenti, scoprono che la maggior parte degli orfanotrofi, a causa di scarsi sovvenzionamenti statali, precipitano in una condizione di degrado assoluto. Degrado che, deprecabile, si ripercuote sullo stato di salute dei bambini. Finalmente un barlume di vera speranza: grazie ad una coppia di amici musicisti, vengono a conoscenza di una nuova realtà che ha garantito a costoro la realizzazione del sogno di diventare genitori. Tramite una fotografia mostrano la loro bambina vantandone salute, intelligenza e predisposizione all’arte della musica. Bimba che regala l’anelata completezza per definirsi “vera famiglia”. Eric e Rose, incoraggiati da questa testimonianza e previo appuntamento telefonico, si recano presso l’ufficio addetto, atipicamente locato presso un centro commerciale. Ad accoglierli è il Signore Law (direttore alle vendite), un tipo piuttosto bislacco e misterioso che assicura loro serietà e concretezza in materia di “compravendita di bambini”, millantando i successi dell’Azienda in forte espansione. I bambini considerati “Prodotti aziendali” vengono proposti tramite un catalogo dal quale i potenziali genitori scelgono in base alle caratteristiche più desiderate: dal colore della pelle, degli occhi, dei capelli, addirittura per peculiarità caratteriali ed attitudini alle arti ed ai mestieri. Eric e Rose dinnanzi ad una simile, incredibile opportunità, sono pronti a investire tutti i risparmi a disposizione, e rapiti dall’entusiasmo, scientemente si astraggono dalla presenza del Sig. Law, lasciandosi trasportare da una profonda dolcezza nell’immaginare di cullare, coccolare e crescere quella creatura che, di fabbrica, ha tutte le caratteristiche desiderate. Ma il sogno si infrange. Un’amara e devastante consapevolezza attanaglia la coppia. Catapultati in una spirale bianco/nera, si aggrediscono verbalmente con efferatezza, cedendo ad una dimensione di “verità taciuta”. Eric, pregno di buonismo, tenta la riappacificazione attraverso un’attenta e razionale disamina della divergenza, ma l’aridità e l’accanimento di Rose verso il bisogno di essere madre, la induce ad un comportamento violento che lacera ogni possibilità di sana riconciliazione. In questo percorso umano, il Sig. Law si bea, lui è il vero responsabile del massacrante alterco tra i due, lui è il regista che con maestria ha manipolato sentimenti e pensieri, istigando loro, l’uno contro l’altro. Usa l’arma della provocazione, del turpiloquio, dell’osceno, del cinismo, e, con una bestiale irriverenza, dissotterra le infrastrutture sociali e morali che irrimediabilmente condizionano l’umanità. Soddisfatto, relega Eric e Rose ad una sospensione quasi “eterea” in cui il sogno genitoriale resta tale. Raggiunto lo scopo egli si prepara ad un nuovo incontro, ad una nuova disamina per distogliere gli immeritevoli dall’insano desiderio di diventare genitori.
Come ogni anno il 25 febbraio si celebra la Giornata mondiale della Commedia dell’Arte, una forma di spettacolo tanto cara al Teatro La Ribalta di Salerno che da anni ormai prova a riscoprire la bellezza e le tecniche di questa tradizione con workshop, laboratori e spettacoli ad hoc.
Le iniziative in programma
Anche quest’anno non mancheranno iniziative per omaggiare la ricorrenza. Difatti, le date del 25 e del 26 febbraio saranno dedicate a seminari di studio e approfondimento a cura di Valentina Mustaro, insegnante e regista. Per venerdì, 25 febbraio, l’appuntamento sarà doppio: alle 17:30 presso la scuola Polo delle Arti di Salerno e alle 19:30 presso il Centro Sociale di Pagani. Mentre per sabato, 26 febbraio, la location di riferimento sarà proprio il Teatro La Ribalta di Salerno (via S. Calenda, 98) con un focus intensivo di tre ore, dalle 18:00 alle 21:00.
Lu cunto de li Cunti – 27 febbraio alle 19:00
Ma non finisce qui, perché per chi vuole solo accomodarsi e godersi la bellezza della Commedia dell’Arte c’è la possibilità di assistere allo spettacolo“Lu Cunto de li Cunti”per la regia di Valentina Mustaro. Lo spettacolo chiuderà il fine settimana dedicato e andrà, quindi, in scena domenica, 27 febbraio, alle 19:00.
Il lavoro parte da un’attenta rilettura e rielaborazione del testo di Giambattista Basile, la famosa raccolta di storie e fiabe della tradizione popolare. Sul palco ci saranno Antonio Carmando, Michele Cicchetti, Valentina Mustaro, Elena Pagano con la partecipazione straordinaria di Utungo Tabasumu. Il Focus dello spettacolo sarà proprio sulla cornice narrativa del romanzo che rappresenta il “racconto dei racconti” poiché contiene in sé il motore di tutte le storie ed evidenzia l’importanza del narrare e della sua funzione catartica. “Come sostiene il Principe quando emana il bando – spiega la regista – solo attraverso il raccontare si può superare gli affanni dalla vita quotidiana, liberarsi dai pensieri fastidiosi e vivere in eterno, tramandano quei racconti di persona in persona”.
Insomma, se volete festeggiare la Giornata mondiale della Commedia dell’Arte o semplicemente scoprire di più su questa tradizione non mancate.
Per info e prenotazioni: 329 216 7636 – 089 9958245 – www.teatrolaribaltasalerno.it
Cari bambini e bambine, è tempo di ritornare a teatro! Domenica, 13 febbraio, in tre appuntamenti (11,00 – 17,00 – 19,00) ritornano le PICCOLE EMOZIONI con FIABE DELLA TRADIZIONE della Compagnia La Ribalta. “Fiabe della tradizione” è uno spettacolo per piccoli spettatori, per la regia di Valentina Mustaro e ispirato al libro di Daniela Pastore e Tonino Scala. Un libro per bambini che raccoglie fiabe del nostro territorio, quindi della tradizione Campana. Antonio Carmando e la stessa regista Mustaro hanno selezionato 4 di queste fiabe, riadattandole in un’opera teatrale. A scatenare la magia della scena sarà un’anziana signora, che con il suo semplice raccontare darà il via alla trasformazione del palcoscenico in una serie di posti unici, luoghi dell’immaginazione fatti di personaggi, colori ed emozioni. La vecchia signora rappresenta, ovviamente, la tradizione e non perderà occasione per invitare i piccoli a raccontare a loro volta queste fiabe. Così, da tramandare questo patrimonio culturale di generazione in generazione. Un ruolo attivo dei piccoli che parte da un esercizio di fantasia e approda alla riscoperta delle radici. Sul palco ci saranno gli autori dello spettacolo teatrale accompagnati da Dominique Barra ed Elena Pagano.
A malincuore ma con grande responsabilità, prendiamo atto dell’esponenziale crescita dei contagi e per questo motivo optiamo per il rinvio delle date previste per il mese di Gennaio. Non ci sono, invece, variazioni per le classi di Laboratorio.
Speriamo di rivedere la sala quanto prima. Restate connessi sulle nostre pagine per essere informati sulle date aggiornate.
Quinto appuntamento con la rassegna I Diversi Volti del Teatro
Nuovi appuntamenti per la rassegna “I Diversi Volti del Teatro”. Il prossimo fine settimana, 11 e 12 dicembre, ritorna la Commedia dell’Arte al Teatro La Ribalta di Salerno con “Lu Cunto de li Cunti”. Lo spettacolo di Valentina Mustaro parte da un’attenta rilettura e rielaborazione del testo di Giambattista Basile, la famosa raccolta di storie e fiabe della tradizione popolare. La Compagnia La Ribalta porterà sul palco Antonio Carmando, Michele Cicchetti, Valentina Mustaro, Elena Pagano e la partecipazione straordinaria di Utungo Tabasumu.
Note di regia
La versione dello spettacolo scritta dalla regista Valentina Mustaro è ambientata in un cantiere aperto, un vicolo di un quartiere popolare, in un tempo imprecisato. Elementi moderni e passati convivono insieme sulla scena: una scala d’acciaio, un trabattello, secchi di pittura, di plastica, scope, bidoni. Tutto a rappresentare un ambiente in costruzione ma trasmettono anche un senso di abbandono e di solitudine. Giunge in questo luogo, come un deus ex machina, una maschera, un attore, che tenta di richiamare l’attenzione della gente ma resta amaramente deluso nel trovare la strada stranamente silenziosa e vuota. Decide quindi di recitare un monologo, il testo del bando emanato dal Principe di Camporotondo, il quale si dice sia alla ricerca delle donne più chiacchierone per raccontare le storie del popolo alla principessa nei 4-5 giorni che la separano dal parto. Il monologo della maschera è lanciato come un’esca alla quale abbocca pian piano la gente del vicolo, che inizia a passarsi la voce, a scendere in piazza e a riportare in vita i detti, le storie della tradizione, mettendo in piazza i propri panni, le vesti, gli indumenti e utilizzandoli poi in un gioco di metateatro nel quale il popolo è narratore e attore allo stesso tempo. Lo stile della messa in scena è quello tipico della commedia dell’arte: i personaggi indossano maschere, adoperano diversi dialetti, compiono lazzi e trovate acrobatiche, ironizzato sulla storia e spesso la stravolgono ponendosi sempre a metà tra il passato e il moderno. Infine, la regista sceglie di chiudere lo spettacolo così come è iniziato, secondo uno schema circolare, che è un chiaro riferimento alla circolarità dell’opera stessa, ma con la differenza che alla fine della rappresentazione la scena non sarà più abbandonata e silenziosa; bensì sarà di contro una scena viva poiché grazie al raccontare “si spaurano gli affanni, si da sfratto ai momenti fastidiosi e s’allonga la vita”. Così la “maschera”, l’attore, può allontanarsi contenta vedendo come adesso la gente sia rinata e in piena energia, pronta a riprendere a raccontare “Lu cunto de li cunti”.
Sinossi spettacolo “Lu cunto de lu cunti”
La famosa raccolta di storie e fiabe della tradizione polare che porta la firma di Giambattista Basile, detta anche Pentamerone poiché tramanda 50 racconti. La cornice narrativa costituisce il primo di questi racconti, da cui scaturiscono gli altri quarantanove; alla fine, con l’ultima fiaba, si ritorna alla vicenda principale, che ritrova la sua conclusione.
Il racconto della cornice, infatti, narra la vicenda della principessa Lucrezia, detta Zoza, che si trova nella condizione di non riuscire più a ridere. Invano il padre si sforza di strapparle un sorriso, facendo venire a corte una gran quantità di saltimbanchi, buffoni e uomini di spettacolo: Zoza non riesce ad uscire dal suo perenne stato di malinconia. Un giorno, però, mentre si trova affacciata alla finestra della sua stanza, scoppia a ridere allorquando vede una vecchia cadere e poi compiere un gesto osceno di rivalsa e di protesta. La vecchia si vendica della risata della giovane principessa con una maledizione: Zoza potrà sposarsi solo con Tadeo, un principe che a causa di un incantesimo giace in un sepolcro in uno stato di morte apparente, e che riuscirà a svegliarsi solo se una fanciulla riuscirà a riempire in tre giorni un’anfora con le sue lacrime. Zoza inizia l’impresa; l’anfora è quasi colma quando ella, stremata dalla fatica, si addormenta. È allora che una schiava moresca si sostituisce a lei, versando le ultime lacrime in modo da svegliare il principe, e si fa sposare. Zoza, però, riesce a infondere nella schiava il desiderio di ascoltare fiabe, e dà l’incarico a dieci ripugnanti vecchie di narrare una novella ciascuna al giorno, per cinque giorni. Alla fine, Zoza si sostituisce all’ultima novellatrice, raccontando la propria storia come ultima novella. Così il principe viene a conoscenza dell’inganno che gli è stato teso, condanna a morte la schiava moresca e sposa Zoza.
Il Focus dello spettacolo è proprio sulla cornice narrativa del romanzo che rappresenta il “racconto dei racconti” poiché contiene in sé il motore di tutte le storie ed evidenzia l’importanza del narrare e della sua funzione catartica. Come sostiene il Principe quando emana il bando: solo attraverso il raccontare si può superare gli affanni dalla vita quotidiana, liberarsi dai pensieri fastidiosi e vivere in eterno, tramandano quei racconti di persona in persona.
Dicembre porta con sé il Natale e nuovi doni, anche al Teatro La Ribalta. Infatti, solo per il mese di Dicembre sarà possibile partecipare ad un LABORATORIO DI TEATRO INTEGRATO a cura di Valentina Mustaro. L’appuntamento è per ogni lunedì e mercoledì dalle 18:30 alle 20:30. Un progetto d’inclusione sostenuto da SODALIS CSV SALERNO per bambini e ragazzi dagli 8 ai 17 anni. Il Teatro La Ribalta si pone così, ancora una volta, dalla parte del talento oltre qualsiasi barriera!
Che cos’è il LABORATORIO TEATRALE INTEGRATO?
è un laboratorio, uno spazio espressivo, che tiene conto di tutti gli aspetti emotivi necessari per la crescita individuale e per formare quella base di conoscenze che poi rendono possibili un vero ed efficace apprendimento. Tutto ciò, con una caratteristica fondamentale: è rivolto a tutti. Nessuno è escluso. Con il suo lavoro, Valentina Mustaro amplia l’offerta formativa dei giovani con attività teatrali e culturali che coinvolgono ragazzi con disabilità e con bisogni speciali.
Un nuovo fine settimana si avvicina e si accendono anche le luci sul palco del teatro La Ribalta di Salerno. Il 20 e il 21 Novembre ritorna la rassegna I DIVERSI VOLTI DEL TEATRO e lo fa ospitando la Compagnia teatrale Crescere Insieme oltre il Teatro con lo spettacolo Il Pigmalione di Napoli.
La commedia in due atti, liberamente ispirata al Pigmalione di Ovidio, vede la regia di Clotilde Grisolia.
La storia racconterà di due professori, così convinti delle proprie abilità che pretendono di trasformare e cambiare lo stile di vita e il modo di parlare di tre pescivendole dei bassifondi napoletani. Tanti i personaggi esilaranti e le risate, anche se non mancherà un momento di riflessione su quello che può essere la diversità.
Il biglietto, come è ormai consuetudine, è prenotabile sul sito ufficiale del Teatro La Ribalta di Salerno (https://www.teatrolaribaltasalerno.it/botteghino-online/).