SINOSSI
Cyrano de Bergerac è uno scontroso spadaccino dal lunghissimo naso, scrittore e poeta in bolletta dall’irresistibile vitalità. Leggendaria la sua abilità con la spada, almeno quanto la sua passione per la poesia e per i giochi di parole, con i quali ama mettere in ridicolo i suoi nemici, sempre più numerosi grazie al suo carattere poco incline al compromesso e al suo disprezzo verso potenti e prepotenti.
Il protagonista, però, incapperà in un’insapettata sfida: l’amore per la cugina Rossana, innamorata a sua volta di un giovane cadetto, tale Cristiano de Neuvillette. Da qui si intrecciano diverse avventura con una guerra appena scoppiata che fa da sfondo all’intera vicenda.
LA DUALITÀ DI CYRANO: OCCIDENTE E ORIENTE
Secondo la regista Valentina Mustaro, nella personalità di Cyrano si nasconde una dualità d’essere che racchiude da una parte la visione occidentale dall’altra quella orientale. Da una parte il protagonista per ideali, carisma e temperamento rimanda al mondo asiatico. Dove non ci si arrende neanche dinanzi la morte. Sull’altro fronte, però, il personaggio principale è anche dedito al romanticismo, con la scrittura di lettere e poesie. Atteggiamento molto più orientato sul nostro patrimonio occidentale.
Questa dualità si riversa nella particolarità dei costumi: le gambe sono coperte da una hakama (un indumento tradizionale giapponese che somiglia ad una larga gonna-pantalone o una gonna a pieghe) e la camicia bianca con gli sbuffi alla francese. Anche i combattimenti non seguono l’idea della scherma come si prevede nell’originale Cyrano ma sono combattimenti con la Catana (spada giapponese leggermente ricurva). La parte tecnica riferita ai combattimenti è stata guidata dal Maestro d’armi Alessio Autuori.